Nel campo della traduzione giuridica non ha senso distinguere in modo assoluto tra traduzione semantica e traduzione comunicativa, oppure tra equivalenza formale ed equivalenza dinamica.
I traduttori che lavorano con la lingua russa devono ricordare bene che nella lingua russa non esistono costrutti formalmente equivalenti a quelli italiani e per la resa di questi ultimi si deve ricorrere, in russo, alla trasformazione, ricorrendo alle proposizioni subordinate di vari tipi. Inoltre, nel caso di costrutti participiali nei quali “l’azione espressa dal participio si riferisce al soggetto della proposizione principale, il participio passivo italiano si traduce con il gerundio”
Gli studiosi che si sono occupati dei problemi della traduzione giuridica, in particolare di quella dei documenti processuali, si dichiarano a favore dell’approccio comparativo